Borgata simbolo di Roma città aperta e dei rastrellamenti, il Quadraro sorveglia, per un tratto ad essa accavallato, la via Tuscolana; la perquisisce, quindi la lascia scorrere verso il Centro. Con lo spostamento degli eredi verso altri quartieri e l’affitto agli immigrati, che in genere si accontentano, le vecchie case da uno o due piani agglutinate intorno a via dei Quintili, senza manutenzione sono andate deperendo, e hanno trascinato nel degrado l’intero tessuto urbano; a seguire quel fenomeno, inevitabile in uno stato di abbandono e di povertà, di comportamenti incuranti del decoro, della pulizia e della sicurezza. Da qualche anno, molti abitanti e attività economiche, in controtendenza, insieme ad un collettivo di artisti, hanno dato vita al progetto M.U.R.O (Museo Urbano di Roma) contribuendo con collette e autofinanziamenti ha riempire i muri del quartiere di visioni alternative a quelle ormai esangui fatte di politica incolta, di maleodorante tifo sportivo, di sessismo volgare, ma anche di cultura giovanile senza sbocchi evolutivi.
Il movimento e la libera coscienza che spinge l’iniziativa ha ora una consacrazione internazionale con l’arrivo in quartiere del texano Ron Enghish, nel mondo uno dei più quotati artisti della street art, che ha operato l’incantesimo delle tre dimensioni su un muro bianco in via dei Pisoni, disegnandovi un bambino con il corpo di Hulk e un Topolino con la maschera antigas; i giornali ne parlano e Sky produce un documentario dedicato all’artista e alla sua performance, in onda a dicembre.
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