Non possiamo evitare, tralasciando gli aspetti tecnici della esposizione, di segnalare la mostra che si articola nel cuore archeologico di Roma, Curia, Colosseo e Tempio di Romolo, ideata da Andrea Giardina e Fabrizio Pesando e che potrete visitare fino al 10 marzo 2013, dal titolo Roma Caput Mundi, una città tra dominio e integrazione. E non possiamo farlo perché in questo caso l’assunto, il tema parte dall’idea di ristabilire sull’antica Roma, dalle origini e nelle varie fasi di espansione, una verità, o almeno un insieme di immagini diverso da quelle inculcate dalle storie approssimative e strumentali che la politica dei secoli successivi ha costruito di volta in volta, nonché – particolarità del XX secolo – da quanto i mezzi di comunicazione di massa, sopratutto il cinema fascista e quello holliwoodiano, hanno rappresentato (l’allestimento al Tempio di Romolo è dedicato all’immaginario cinematografico). Espansione, dominazione militare, crudeltà, imposizione con la forza della propria civiltà. Una visione semplificata e spettacolare, utile sia ai regimi che volevano trovarvi giustificazione ideologica alle proprie malefatte, sia per l’industria culturale poco incline alla complessità della visione e pronta a seguire la voglia e il tempo limitati delle pubblico di massa. Sculture, rilievi, mosaici, affreschi, bronzi e monete esposti ci vogliono aiutare a vedere una Roma degli storici e degli archeologi, assolutamente più varia e contraddittoria. Resta da verificare quanta di quella complessità di visione storica la mostra aiuta a recuperare, opponendo una tesi contraria, presumiamo accademicamente circostanziata, di una civiltà romana completamente trasparente agli influssi culturali esterni, e pronta per costituzione ad integrare genti, culture e religioni.
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