La prima vittoria di Barak Obama alla presidenza degli Stati Uniti ha messo sotto i riflettori il crowdfunding: un museo da salvare, un evento catastrofico, un progetto umanitario, ma anche un piccolo miglioramento del decoro urbano con la partecipazione attiva dei cittadini, un progetto di no profit locale, la produzione artistica, cinematografica o culturale; tutto può diventare scopo di una raccolta fondi popolare e tutti possono partecipare al finanziamento di un obiettivo, solitamente attraverso una piattaforma web, proprio come successo per la campagna elettorale del primo nero alla presidenza degli Stati Uniti. Va da sé che questa forma di chiamata alle armi comporta una serie di cambiamenti nelle regole economiche e giuridiche, tutti da esaminare e affrontare; tanto più se lo scopo è trovare soldi per le nuove idee imprenditoriali e si configurano fattispecie simili all’intermediazione finanziaria. Anche chi non ha a disposizione ingenti capitali potrebbe partecipare al lancio di un nuovo prodotto o servizio, e come piccolo investitore, prendere parte eventualmente agli utili.
Un capitalismo operaio, una finanza sulle cose e non autoreferenziale, un sogno fino a pochi anni fa che veramente potrebbe veramente un colpo ai pilastri ideologici dell’ultimo secolo.
Se ne parla il 19 ottobre a Crowdfuture, giornata di conferenze, workshop e seminari che oltre agli aspetti normativi, darà l’opportunità di conoscere le statistiche del fenomeno a livello nazionale e internazionale, le buone pratiche, i casi di successo, le tecniche.
Ma anche aspetti particolari quali il Civic Crowdfunding, sistema con i quale tutti i cittadini possono partecipare alla pianificazione del loro habitat urbano; o la Gamification, sorta di tecnica per convincere una persona a fare qualcosa, stimolando le motivazioni intime solitamente attive durante il gioco.
http://www.crowdfuture.net/. Per una panoramica sulle piattaforme italiane utile http://italianvalley.wired.it/news/2013/04/09/piattaforme-crowdfunding-italiane-7834785.html, dove emerge la tendenza a specializzarsi per settori d’intervento.
Lascia un commento