Se ne ragionava da anni alla fine è successo. Il Pantheon, il monumento italiano più visitato (nel 2019, prima della pandemia, hanno varcato l’imponente pronao quasi nove milioni di persone) dal primo luglio 2023 sarà a pagamento. Ipotesi a lungo rimandata, forse per la strana doppia condizione dell’edificio, al tempo stesso demanio statale e chiesa consacrata con tanto di messe e di funzioni. Ci ha pensato l’attuale Ministro della Cultura Sangiuliano, il quale, in un’ottica generale di valorizzazione (nel senso più letterale) dei beni culturali, il 16 marzo ha firmato un accordo con la diocesi di Roma per istituire l’ingresso a pagamento al grande tempio a cupola, forse la struttura meglio conservato dell’epoca imperiale, con un biglietto di massimo 5,00 euro, fatto salvo l’accesso gratuito durante le funzioni religiose e in quei casi già contemplati per tutti gli altri musei (ragazzi sotto i 18 anni, categorie protette, docenti che accompagnano le scolaresche; i ragazzi fino a 25 anni pagano 2,00 euro).
Resta un incognita il fatto che con il biglietto, anche solo per le insite procedure rallentanti di controllo dei titoli d’ingresso, il monumento mantenga gli stessi numeri, ma è probabile che l’incasso possa infine risultare lo stesso ragguardevole. Questo per il 70% andrà allo Stato che si si farà carico delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e di quelle di pulizia, e per il 30% alla Diocesi di Roma che lo utilizzerà per iniziative di carità e culturali e per attività di manutenzione, conservazione e restauro di chiese di proprietà statale presenti nel suo territorio.
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