Il David di Donatello – ad essere precisi la serata di premiazione in diretta su Rai Uno – torna a Cinecittà. Dopo esserci passato a singhiozzo, nel 1991, nel 1999, 2000 e 2002, il 3 maggio 2022 in diretta dagli Studi la cerimonia degli Oscar italiani (un’accademia organizza e decide come per il premio americano) sarà condotta da Carlo Conti e Drusilla Foer. Registi, attori, produttori, musicisti e tutte le maestranze delle categorie per le quali si assegna un premio – impegnati in Aria ferma, È stata la mano di dio, Ennio, Freaks out, Qui rido io, America Latina, Diabolik, e gli altri film dell’ultima stagione più presenti nelle candidature – sfileranno sul palco nei casi più fortunati, o quantomeno saranno seduti in platea.
Il ciclo di rinascita e valorizzazione iniziato con la riacquisizione degli Studi da parte dello Stato avvenuta nel 2017 tramite l’Istituto Luce, proseguito proprio dopo la pandemia con il progetto di potenziamento e ampliamento della loro struttura produttiva e l’assegnazione di una generosa fetta di PNRR, si conferma in questo accordo che vede impegnati insieme a via Tuscolana l’Accademia del Cinema Italiano – Fondazione, ultima forma di un ente che organizza il Premio dal 1956, e la Rai, definita, con una formula abusatissima ma non esagerata almeno sotto l’aspetto del potenziale economico, la più grande industria culturale del Paese.
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