Il 23 e 24 settembre 2016 presso l’ex-Cartiera Latina, sede istituzionale del Parco dell’Appia Antica, si svolge l’ottava edizione di Dermart, Pelle e Dermatologia tra Scienza e Arte. Dall’idea di due dermatologi clinici, Antonio Ribuffo, Clinica Dermatologica La Sapienza, e Rino Cavalieri dell’IDI, la convinzione che la pelle conservi i segni dell’esistenza quotidiana di ciascuno e registri su di sé in maniera inequivocabile malattie, sofferenze, umori, stili di vita, passato e presente del nostro organismo e della nostra vita interiore.
Colori, macchie, lesioni, e consistenza della pelle diventano un alfabeto, un linguaggio affidabile in grado di comunicare lo stato fisico e mentale di una persona qualora se ne apprendesse grammatica e sintassi. Se in un dipinto, scena, prospettiva, colori e gesto sono interpretabili e vanno al di là delle intenzioni del pittore, l’epidermide è un tela ugualmente rilevante dal punto di vista estetico, sulla quale va a finire tutto quanto corpo e mente elaborano, oltre la coscienza e nonostante ogni tentativo di rimozione.
Il dermatologo come critico e la cura della pelle come forma d’arte possono preoccupare. Se si pensa che la grandezza dell’espressione artistica sta nel suo cadere interamente nel vuoto con la pluralità di intenti ed interpretazioni e nell’incarnare tutte le alternative che mai potremo essere, e che al contrario la medicina prosaicamente necessita di decisioni dalle conseguenze a volte urgentemente operative, allora è più rassicurante che la loro mutua ingerenza non vada oltre una provocante suggestione. Il programma su http://www.dermart.it/2016/
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