Videopoesia, film di poesia, videoarte. Da alcuni decenni, dopo una fase pionieristica ad opera di alcuni innovatori nei primi anni ’80, quel testo fortemente allusivo, a volte non rispondente a criteri di logica, scritto in cortissime righe, la poesia, travalica le parole, si evolve, a volte escludendole del tutto le parole, a volte accompagnandole a film, immagini, evoluzioni grafiche, suoni, musica, recitazione. Ci si può farne un idea, gratuitamente, il 24 e 25 ottobre 2013 al Nuovo Cinema Aquila, Pigneto, dove si terrà il Roma Poetry Film Festival, il primo festival italiano di films che non raccontano una storia, ma si accomodano a piano specchiante nel quale parole, immagini, colori e suoni si riverberano gli uni sugli altri per farsi luce a vicenda. In cartellone le opere selezionate dalle migliori manifestazioni internazionali, quali quelle di Oslo e Berlino; una giuria qualificata giudicherà e premierà le produzioni giunte da ogni parte del mondo. Tra gli ospiti giurati, Amiri Bakara, un istituzione della letteratura americana, poeta e critico musicale e musicista, impegnato nelle lotte per l’emancipazione degli afroamericani fin dagli anni ’60, prima nel movimento nero musulmano e poi come marxista.
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