Il 28 aprile 1937 Mussolini impreziosiva via Tuscolana con l’inaugurazione degli studi cinematografici che sarebbero diventati, insieme a quelli di Hollywood, più importanti per il cinema mondiale, la fucina di capolavori e successi planetari. Ieri a settantasette anni esatti da quell’evento, Google dedica alla ricorrenza un Doodle, un logo alternativo che ricorda personaggi ed eventi importanti della storia, e lo fa ritraendo i teatri di posa e le scenografie dei film di maggior eco girati negli studi che hanno cambiato il nome a tutta la zona. Chi vive, lavora e passa tutti i giorni accanto a questo pezzo di storia italiana non può evitare di associarsi alla celebrazione. Ripassare la storia però non può voler dire selezionare tra i ricordi soltanto quanto di prestigioso, mitico e innovativo questo mondo di cartone, che a volte ha saputo essere più vero della realtà, ha saputo offrire. Telefoni bianchi, grandi kolossal americani, Fellini, il cinema di genere italiano visto in tutto il mondo. Va bene. Ma oggi bisogna anche esprimersi con termini quali gestione privatistica, speculazione, smantellamento, disprezzo per uomini e competenze, dipendenti in protesta perenne, incertezza sul futuro e mancanza da parte delle istituzioni pubbliche, detentrici ancora della proprietà del complesso, di un progetto che, valorizzando la sua prestigiosa tradizione, sappia dare a Cinecittà un futuro nel cinema e per il cinema.
Lascia un commento