A partire dal 2007 Enel e il Macro in collaborazione chiamano artisti contemporanei di fama internazionale ad esporre un opera inedita. dopo il clamoroso successo di visite al Big Bambù di Mike e Doug Starn – una sorta di enorme cattedrale fatta di canne di bambù, ispezionabile scalabile e modificabile dai visitatori, ormai caratterizzante lo skyline di Testaccio più del tradizionale gazometro – quest’anno il compito di realizzare un’opera che i visitatori, in special modo i bambini, possano esplorare, percorrere ed utilizzare come una giostra, è stato affidato alla giapponese Toshiko Horiuchi MacAdam. Messasi di buona lena all’uncinetto, l’artista, con un passato di designer nel tessile d’arredamento, ha creato un reticolo tridimensionale di coloratissime trame e lo ha appeso al soffitto del museo di via Nizza; un nuovo episodio del recente verbo pubblicitario di Enel che le fatiche ludiche investite dalle persone per interagire con l’opera d’arte le vorrebbe gioiose, pulite e capaci di farci percepire in un’altra veste l’energia impalbabile che la multinazionale produce e distribuisce, in controtendenza rispetto a quella apocalittica degli ultimi decenni, associata al consumo di risorse e all’inquinamento del pianeta. http://www.museomacro.org/it/enel-contemporanea-2013-toshiko-horiuchi-macadam-harmonic-motion-rete-dei-draghi
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