Il 21 giugno è Festa della Musica. Nata in Francia nel 1982 su iniziativa del visionario Ministro della Cultura Jack Lang, da metà anni ’90 la ricorrenza ha visto l’adesione di moltissime altre città europee, tra le quali Roma. Oggi è una manifestazione diffusa e corale, coinvolge innumerevoli città italiane ed è promossa dal MiBACT, dagli enti territoriali e dagli stessi comuni, i quali, recuperando lo spirito che era proprio della Festa sin dalle origini, oltre che coinvolgere le le istituzioni musicali a carattere educativo e professionale, cercano di portare nelle piazze e nei luoghi più disparati chi fa musica a livello amatoriale o per puro divertimento.
Roma quest’anno accentua il carattere di partecipazione popolare, mantenendo aperte i canali internet che consentono, secondo determinate regole, l’iscrizione e la concessione di spazi per suonare e cantare a chiunque, con i propri strumenti e con la propria voce, abbia il desiderio di esibirsi. Il programma, per forza di cose ancora in formazione, lo trovate su http://www.festadellamusicaroma.it/programma/. Sullo stesso sito i moduli di iscrizione per partecipare, come gruppo, band di quartiere, orchestra, solista, e in qualunque altro modo si possa fare musica. Il coinvolgimento promosso dalla Festa ha il suo culmine nell’idea lanciata dalla sindaca Raggi di un flash mob collettivo, durante il quale tutti a Roma, alle ore 21, saranno invitati a fermarsi per cantare a squarciagola “Volare”.
Negli anni settanta del ‘900 i movimenti di protesta giovanili, tra le altre cose, auspicavano, come atto supremo di ribellione, si rompessero i confini tra produttori e consumatori di arte, tra attori attivi e spettatori passivi, e non si può dire che alla fine, anche in questo, non abbiano avuto ragione. Nel tempo di internet e dei social network è perfettamente normale ciò che allora poteva rientrare solamente nei confini sorvegliati del Parco Lambro. C’è solo da vigilare che tutta questa partecipazione non diventi un’ulteriore, evoluta forma di controllo, laddove il controllo convenzionale si è molto indebolito, visto le lagne irritanti che, innumerevoli, hanno colonizzato stazioni metro e angoli di strada, di frequente con contorno d’immondizia.
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