Garden Show, massiccia sezione espositiva con i vivai e giardini applicati, opera di aziende e creativi di varia provenienza; poi Follie d’Autore, spazio dedicato alla sperimentazione. E ancora corsi, dimostrazioni e consulenze, tutto condito da proposte di teatro, letteratura, musica e arte. Questo e tanto altro il 16, 17 e 18 maggio nel quarto anno di Festival del Verde e del Paesaggio, manifestazione che l’Auditorium Parco della Musica dedica al giardino, al design per esterni, alla conoscenza delle piante, e in generale alla cura del verde intesa come filosofia globale di vita che renda conto del rispetto della natura, sia in quanto esperienza estetica che come sguardo moralmente conservativo nei confronti del futuro dell’uomo e del pianeta. In realtà nessun settore quanto l’arte del giardino potrebbe rappresentare meglio la forza manipolatoria dell’uomo nei confronti della natura, la sua tensione a rendere domestico l’impulso spontaneo e selvaggio della vegetazione ad occupare tutta la superficie a disposizione. Il bosco e la foresta, luoghi intricati del buio, dello smarrimento, del pericolo e della morte, devono essere ben presenti ai nostri geni se il giardino presentato dalla Florovivaistica del Lazio è un labirinto alla maniera di Shining (il film di Kubrick); dedalo di siepi come ricorrente figura retorica del giardinaggio che quello smarrimento, letteralmente e metaforicamente, rende visibile.
Evidente. L’intima attrazione che l’inferno verde, il labirinto-bosco esercita è un godimento tutto interno alla nostra illusione di dominare, confinare curando qualcosa che potrebbe annientarci. Programma completo e orari su http://www.festivaldelverdeedelpaesaggio.it/
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