Nonostante il nostro post pessimista del 14 maggio, il Festival delle Letterature 2013 va in porto; con il motto “I had a dream” e 60.000 euro in meno, ma va in porto a partire dall’11 giugno, tenendo fede all’ultimo palinsesto annunciato, nell’usuale formula di lettura di inediti, musica e serate a tema. A parte l’exploit finale il 3 luglio con Saviano consueto one man show, annotiamo la presenza dell’associazione InnovActionLab creatura di Augusto Coppola cultore di start up, nella serata del 12 giugno insieme agli scrittori ispirati dall’era digitale come Emanuele Trevi, Jennifer Egan e Scott Hutchins. Poi, l’11 e il 13 giugno il FAI – Fondo Ambiente Italiano sui temi del patrimonio e dell’ambiente e dell’appartenenza alla propria terra con ospiti Vinicio Capossela e la scrittrice Edwidge Danticat.
Su terzo mondo, imprenditorialità e microcredito, imperdibile il 2 luglio l’arrivo a fianco di Zadie Smith del vulcanico Bunker Roy. Fondatore in India di Barefoot College, il guru indiano mette in pratica la sconvolgente idea che si possono risolvere i problemi di fame e di povertà insegnando ai contadini e alle donne completamente analfabeti dei villaggi a produrre oggetti di alta tecnologia – ad esempio impianti fotovoltaici -, senza necessariamente passare attraverso il lento procedere degli apprendimenti scolastici intermedi, considerati al contrario vera palla al piede per lo sviluppo.
“Dove sta scritto che siccome non sai leggere e scrivere non puoi diventare ingegnere, architetto o dentista? Questi sono solo miti che abbiamo nella mente. E al Barefoot college li mandiamo in frantumi…”
“Al Barefoot college istruiamo praticamente solo donne, anzi ora stiamo puntando tutto sulle nonne. La formazione dura sei mesi, per comunicare usiamo la lingua dei segni e l’approccio hands-on. Certo quando arrivano sono impaurite, non sanno che cos’è una resistenza, un circuito stampato, un diodo, ma in sei mesi sono in grado di identificare tutte queste parti e installare e riparare impianti solari. Il vantaggio rispetto a un neolaureato, che esce da cinque anni di educazione tutta teorica, è che loro imparano le cose facendole (intervista a Wired ).
Dice il guru indiano, e i fatti per ora sembrano dargli ragione.
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