Forse la più grande lacuna di Roma si avvia ad essere colmata. La capitale d’Italia, dal patrimonio artistico e culturale immenso, la città di via Panisperna ma anche sede del papato e del processo a Galileo, finalmente sconfessa la tradizione e pensa di dotarsi di una struttura, da sempre a fatica immaginata, che abbia la funzione di esporre, insegnare, divulgare la scienza e la tecnologia alla pari almeno di quelle presenti in tutte le più importanti città del mondo. Il 12 di gennaio 2014 il sindaco Marino e il suo assessore Gualdo hanno presentato il progetto che dopo la completa demolizione della caserma dismessa di via Guido Reni, nell’area liberata intende realizzare 10000 metri quadri di Città della Scienza, accanto a 27000 metri quadri di edilizia privata suddivisi in 200 appartamenti, 6000 per 70 alloggi popolari, 5000 di attività commerciali, 5000 di attività ricettive, 14000 di attrezzature e servizi pubblici. Tutto, col benestare dell’Agenzia del Demanio, a carico di Comune e Cassa Depositi e Prestiti che potranno recuperare i soldi interamente attraverso le porzioni immobiliari messe a reddito. Un progetto che apre a privati e cittadini e che dialoga con il quartiere che più di ogni altro a Roma e da tempo sta cambiando la sua vocazione, avendo già in seno l’Auditorium, il Maxxi, il Palazzetto dello Sport, il vecchio stadio Flaminio e il Villaggio Olimpico. I dettagli operativi passano per ora in secondo piano di fronte alla possibilità che a Roma faccia il suo ingresso una grande assente, la scienza.
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