La pandemia non è riuscita a fermare uno degli appuntamenti più qualificanti dell’Estate Romana. Il Silvano Toti Globe Theatre di villa Borghese per il diciassettesimo anno consecutivo presenta il suo cartellone shakespeariano, pieno interessante e conforme all’idea originale e viva nel 2003, al momento della posa della struttura in legno di quercia sui prati di villa Borghese, voluta simile (forse) a quella della Londra rinascimentale dall’allora Comune di Roma, con il finanziamento della Fondazione Silvano Toti e l’ispirazione di Gigi Proietti.
Il teatro, per chi non ci è mai andato, è un cerchio con tre anelli di palchi sovrapposti e disposti intorno ad una arena in parte occupata dal palcoscenico coperto, in parte dedicata agli spettatori che possono riempirla sedendosi per terra. Le regole anti-Covid riducono la capienza da 1200 posti a 400 (aumentabili se ci sono nuclei familiari) e dirimono l’accesso secondo rigide processioni in entrata e uscita, distanziamenti di un metro, vaglio della temperatura corporea all’entrata. Nel programma fino a settembre tradizione, spettacoli pensati per bambini e ragazzi, e vecchie sperimentazioni.
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