Con la bella stagione l’arena a cielo aperto del Globe Theatre di villa Borghese si rianima per il suo principale ufficio: rinnovare il culto shakespeariano a partire dallo stesso ambiente originale per il quale le storie del grande drammaturgo erano scritte, il teatro di legno elisabettiano a Londra. Dalla sua inaugurazione nel 2003 un miracolo che si ripete ogni stagione, da molti anni sotto la direzione artistica di Gigi Proietti, come esempio di dislocazione storica e culturale, pastiche urbanistico sull’orizzonte della ormai sconfinata prateria postmoderna, nella quale anche Rinascimento e Barocco mediterraneo e barbariche nebbie del nord possono mescolarsi a villa Borghese. Se guardato in questo modo sorprende fino ad un certo punto che esso rappresenti l’apoteosi della stagione di interventi della Lamaro Appalti dei Toti – comprendente i mercati dell’Ostiense (Testaccio), la Galleria Colonna, i quartieri edilizi a Porta di Roma e la Nuova Fiera di Roma -, nel loro incontro proficuo ma altrettanto straniante tra sistema degli appalti e il sogno americano post-ideologico di Veltroni.
In cartellone Re Lear (dal 23 giugno al 3 luglio), Il Mercante di Venezia (dal 22 luglio al 7 agosto), Sogno di una Notte di Mezza Estate (dal 10 al 21 agosto), Il Racconto d’Inverno (dal 26 agosto all’11 settembre), Sonetti d’Amore (Lunedì 29 agosto, lunedì 5-19 e 26 settembre), Romeo e Giulietta (Dal 16 settembre al 2 ottobre), The Tempest (5-9 ottobre); Gigi Proietti direttamente impegnato dall’8 al 17 luglio in Omaggio a Shakespeare, testo scritto Raymond Fitzsimmons per Ben Kingsley, parabola sul mestiere dell’attore. Tutto il programma su http://www.globetheatreroma.com/category/prog/
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