La terza rivoluzione industriale sembra al culmine e suoi nodi sono sempre più di ostacolo al pettine. Incardinata sulla distribuzione digitale di saperi, competenze e cultura, essa utilizza un mezzo, la rete, totalmente stupido (cioè non organizzato per filtri, se non quelli che nel suo insieme la rete stessa o le sue comunità settoriali si danno, o che qualcuno in grado, apertamente o in maniera subdola, riesce ad imporre) che da una parte favorisce la libertà e la pluralità indiscriminata delle sorgenti dall’altro pone il problema della validazione e dell’autorevolezza di informazioni, saperi e tecniche, in altre parole del loro controllo.
Così capita che BT Italia (la filiale italiana di British Telecom, una compagnia Ict che grazie forse alla politica, sicuro ad alcune banche, possiede la fetta più grossa del mercato della connessione per la Pubblica Amministrazione e le imprese italiane), e una Treccani assediata da Wikipedia festeggino il loro rispettivamente ventesimo e novantesimo compleanno organizzando H-ack 2090, evento hackathon (una sorta maratona tra programmatori) che chiama a raccolta principalmente i giovani più impegnati a costruire la nuova era. Quasi Una Captatio benevolentiæ del sapere istituzionalizzato nei loro confronti, affinché prima questa libertà essi la assimilino come un problema e poi abbiano voglia di contribuire con risorse e idee a risolverlo. Dal 31 gennaio al primo febbraio 2016, informazioni su http://h-ack.com/2090. e sul sito di H-farm, l’organizzatore http://www.h-farmventures.com/.
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