L’undicesima edizione di Più Libri più Liberi, esposizione nata per dar voce e visibilità alle case editrici commercialmente minoritarie, quest’anno è una vera kermesse, forse indistinguibile dagli altri grandi appuntamenti italiani e europei con il libro, e oltre alle iniziative nel Palazzo dei Congressi dell’Eur, darà vita a centinaia di incontri, dibattiti, spettacoli in tutta Roma, nelle sale della rete delle Biblioteche di Roma, ma anche in strutture espositive, luoghi associativi, cinema, bar. Un programma e una dislocazione non riassumibili. Piccoli editori sì, ma anche incontri con autori di best sellers, letterature nazionali, rapporti con cinema, teatro, musica e con tutto lo scibile umano. Come la letteratura, diciamo la parola scritta, dei piccoli editori tracimava quelli delle grandi case editrici, monoliti della produzione culturale, oggi essi, i medesimi piccoli editori, subiscono l’ondata travolgente di internet, libri elettronici e tablet, senza mai aver potuto occupare il letto principale del fiume. Cosìcché, quando ormai la scrittura, la cultura, la conoscenza è di per sé plurale e può arrivare da posti imprevisti e con modi più gentili e avvicinabili, anche a prezzi vicini allo zero, i piccoli editori, cercando una nuova funzione, tentano di imporsi anch’essi come mainstream, come fonte istituzionale, alla pari dei grandi, del sistema educativo e dell’industria culturale; e occupano tutta la città dal 6 al 9 dicembre.
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