A partire dagli anni ’60 gli artisti d’avanguardia in Italia e a Roma si accorgono che la macchina da presa può essere usata con un fine diverso da quello narrativo. Solo in parte la potenza del mezzo cinematografico si esprime nel riprendere scene e persone, e nel creare con il montaggio l’illusione di continuità causale per le une e psicologica per le altre. Alcune menti già versate nella sperimentazione senza limiti, si accorgono che la luce, i colori e le immagini in movimento sullo schermo possono avere una resa estetica che va oltre l’industria del cinema. Quella produzione, soprattutto anni ’60 e ’70, con un paziente lavoro di restauro e conservazione da parte del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, viene riproposta al Macro nell’ambito della mostra Ritratto di una città. Arte a Roma 1960 – 2001. Tre cicli, 25 26 27 giugno, 4 e 5 luglio e 11 12 16 luglio, rivalutano la produzione di video e film artistici di Mario Schifano, Luca Maria Patella, il cinema d’animazione di Pino Pascali, Claudio Cintoli, Magdalo Mussio, fino ai nostri giorni; infine, nelle ultime proiezioni una vera monografia su Gianfranco Baruchello, pioniere e padre putativo insieme a Roberto Grifi di quel cinema che stabilisce tra le sequenze nessi di allusività metaforica anziché logico narrativi. Non a caso a patrocinare il ciclo ci sarà Enrico Ghezzi, creatore di Blob ed erede televisivo-popolare di quegli esperimenti. http://www.museomacro.org/it/limmagine-mutante-rassegna-di-film-sperimentali-e-video-d%E2%80%99artista
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