Il 27 settembre 2013, alla villa dei Quintili, complesso archeologico imperiale del II secolo d.C. inserito nel Parco dell’Appia Antica, verrà inaugurato il Giardino dei Patriarchi; un progetto possibile grazie alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, Arpa Emilia-Romagna, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ispra, il Comitato per la Bellezza ed il patrocinio della Regione Emilia-Romagna. I patriarchi in questo caso sono gli alberi secolari censiti su tutto il territorio nazionale dall’Associazione Nazionale Patriarchi d’Italia, che rappresentano una sorta di monumenti viventi, capostipiti della loro varietà. Il gemello di alcuni di essi, uno scelto per ogni regione o provincia autonoma d’Italia, sarà piantato per talea (staccando un pezzetto dall’originale e piantandolo) tra le antiche mura, a simboleggiare, in una sorta di comune discendenza arborea, l’unità d’Italia, per altri aspetti poco considerata se non addirittura negata.
ecco i patriarchi scelti. Valle d’Aosta: pero Brusson, Piemonte: melo PUM dal Bambin, Liguria: olivo di San Remo millenario, Lombardia: ciliegio di Besana in Brianza, Trentino Alto Adige: melo di Fondo, Friuli V.G.: melo di Campone, Veneto: olivo di San Vigilio, Emilia Romagna: cotogno antico Faenza, Toscana: corniolo di Montieri, Marche: olivo di Campofilone, Umbria: noce di Poggiodomo, Abruzzo: fico Reginella di Bucchianico, Molise: olivo di Venafro, Lazio: melograno di Roma, Campania: vite di Taurasi, Puglia: fico di Otranto, Basilicata: olivo maiatica di Ferrandina, Calabria: vite Mantonico di Bianco, Sicilia: vite Corinto Bianco, Sardegna: olivo Luras.
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