Con la volontà ferma delle attuali dirigenza del Polo museale del Lazio e del Museo Nazionale di Palazzo Venezia il dimenticato cortile di Palazzo Venezia è stato sottratto alla sua indecorosa funzione di parcheggio, è stato liberato da tutto quanto di inutile vi si era accumulato nel tempo e, attrezzato con panchine e lampioni, si appresta a diventare parco aperto al pubblico in una zona che ne è quasi priva.
Intanto, allo scopo di farlo conoscere a cittadini e turisti, per l’estate 2016 vi si tiene una sontuosa serie di eventi dal titolo, appunto, Il Giardino Ritrovato. Forse è la fine dell’annosa tiepida indifferenza per l’intero edificio, enorme corpo disteso nel centro della città che prende forma nella seconda metà del ‘400 come primo esempio a Roma di architettura civile rinascimentale secondo le regole toscane dell’Alberti, e che subisce modifiche incongrue e differenti destinazioni d’uso nel corso dei secoli al punto da arrivare a noi nell’insieme senza uno stile preciso e sostanzialmente incompiuto. A detta di molti però la maledizione principale, il marchio di infamia gli deriverebbe dal balcone prospiciente piazza Venezia, stampatosi nella memoria collettiva degli italiani come portale degli inferi per via dell’uomo pelato che vi si affacciava ogni tanto durante il ventennio.
Il programma della manifestazione, suddiviso in concerti, teatro, danza e conversazioni d’arte andrà avanti fino a metà settembre e lo trovate su http://www.giardinoritrovato.it/programma.html. 5 euro biglietto intero, 2,50 ridotto.
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