Sempre nell’ambito di Rome Art Week 2018 Isotta Bellomunno è in mostra fino al 2 dicembre con il suo progetto Da consumarsi possibilmente entro presso Casa Vuota, l’appartamento convertito a galleria nel cuore del Quadraro Vecchio.
La poliedrica artista campana propone istallazioni, disegni e soprattutto il ciclo fotografico Io baro per tentare di spingere a forza nel quotidiano il paradosso inaccettabile della morte. Laddove è il regno dell’abitudine, dei gesti continuamente ripetuti, che costituiscono indice e segno per l’appunto della continuità – preparare da mangiare, lavarsi, rilassarsi – compare la bara di legno, segnale senza appello della rottura, della discontinuità, del definitivo esaurimento. Contiguo il progetto sul latte materno con le immagini delle mammelle, apparentemente lontano dal primo ma in realtà altrettanto esemplificativo di esaurimento, di spinta vitale a tempo.
Con la collaborazione di una nota agenzia funebre romana, sponsor della mostra, impariamo quindi che la morte è una cosa di tutti i giorni, un leggero incidente domestico senza conseguenze: quello di cui infine, la società dei consumi e pubblicità, che non tollerano pause o interruzioni, ci vogliono da sempre convincere.
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