Quinto anno per Karawan, il Sorriso del Cinema Migrante, la rassegna dedicata a film, corti e documentari sui e dei migranti, che aboliscano retorica e piagnistei e si attestino sui toni della commedia e del sorriso, aprendo una finestra sul quotidiano fatto di vite reali e di riscatto. Proiezioni e dibattiti dal 24 al 27 novembre, nel cuore di Tor Pignattara, presso la Casa della Cultura di villa De Santis, tra i resti del Mausoleo di Elena e delle Catacombe di Santi Marcellino e Pietro, e intorno proprio la vecchia periferia pasoliniana mutata negli ultimi decenni in un impressionante miscuglio di etnie e lingue diverse. In questo specchio contraddittorio di Roma, non in altre zone, si potevano ripensare il ruolo e le storie delle migrazioni attraverso la cultura e il cinema. Qui una necessità più che altrove.
In questo cinema le comunità più numerose in Italia, provenienti da India, Bangladesh, Cina, Ghana, Tunisia, Sri Lanka, Pakistan, ma anche un promemoria sull’emigrazione italiana in Germania negli anni sessanta con Solino di Fatih Akin. Intanto un dibattito programmato per domenica 27, cui partecipano docenti universitari e ricercatori, ci informerà che a Tor Pignattara vive la più numerosa comunità di migranti provenienti dal Bangladesh di tutta Europa, una presenza massiccia e ben visibile, il cui unico vero contatto con il tessuto sociale preesistente, fatto salvo quello a carattere puramente economico, sembra per ora essere affidato solo ai piccoli che vanno a scuola. Il programma del Festival è su http://www.karawanfest.it/karawan-progetto/karawan-novembre-2016-il-sorriso-del-cinema-migrante-v-edizione/
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