Ancora fino al 25 maggio 2014 ai Musei Capitolini: Spinario, Storia e fortuna. Lo Spinario bronzeo del Palazzo dei Conservatori è un format scultoreo, probabile assemblaggio del primo secolo a.C. tra una testa di stile severo ed il resto del corpo in posa naturalista alla maniera ellenistica, modello per le altre sculture in esposizione e per i quadri e disegni ad esso ispirati, provenienti da tutto il mondo e prodotti in un ampio arco temporale che va dall’antichità classica al Rinascimento e oltre. L’estate secca il cardo e spingo avanti due armenti, insieme al pensiero per Amandio, per suoi glutei possenti. Stamane mi ha sussurrato parole gonfie come il buio del mattino e mi ha promesso il giorno e la notte. Ma il giorno e la notte non possiede; appartengono al sentiero di pietra, al bosco, alla stalla, e all’armento, e al capoccia che la sua verga serve come gli piace. Desideroso di fuggire dal bosco e condursi a me ha stremato le vacche per il sentiero ripido e faticoso. Una tra le più giovani alla fine della corsa si è piegata sui garetti ed è rovinata in terra, ardente di febbre. Esperto dalla paura ha preso l’olio e il vino dalla provvista, ha acceso il fuoco e, dopo averli scaldati, ha spalmato di essi il corpo esausto e immenso della giovenca. Le ha dato poi un po’ d’acqua e l’ha nascosta sotto una coltre di paglia per darle sollievo. Poco dopo il tramonto, così Pale la dea ha deciso, il respiro umido e rapido della bestia si è estinto e le sue membra, fetide di morte, si sono indurite. Ho visto Amandio l’ultima volta mentre offriva la pelle e la carne profonda al flagello, guardando il capoccia esigere il debito proprio da lui che nelle notti montane molte volte dolcemente l’aveva flagellato. Spingo gli armenti, calpesto il cardo seccato e nessuno più può cavarmi la spina dal piede. http://www.museicapitolini.org/mostre_ed_eventi/mostre/spinario
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