MANGIARE E BERE AL TUSCOLANO CINECITTA’ – La Locanda dei Girasoli. Al Quadraro non si può non parlare della Locanda dei Girasoli, e, anche volendo, non se ne può parlare facendo riferimento principalmente o solo alla cucina. Uno dei primi esempi di inserimento lavorativo di persone con la Sindrome di Down, forse a livello mondiale, più volte sui media nazionali ed internazionali, si trova a via dei Sulpici 117, cosa non secondaria quest’ultima, come vedremo. Con punte di eccellenza e una proposta varia che comprende primi, secondi, pizza e panini gourmet, questo ristorante pizzeria è lì dal 1999, prima sotto la gestione di una cooperativa di servizi sociali tout court, poi con il Gruppo Sintesi, un consorzio che ha tra i suoi obiettivi principali proprio l’inserimento lavorativo dei diversamente abili.
Più volte nel corso degli anni sull’orlo della chiusura, questo esperimento ha sofferto e continua a soffrire, come altri dello stesso tipo, del fatto di collocarsi a metà strada tra intervento sociale, con tutte le logiche annesse – ad esempio l’inserimento del più alto numero possibile di soggetti a tempo indeterminato – accettandone i relativi costi, e l’implacabilità del mercato in cui una vera impresa i medesimi costi deve renderli minimi per sopravvivere. Tra l’aiuto del pubblico, che dopo inaugurazioni e parate mediatiche tende a ritirarsi, campagne di crowdfunding, ed elementi di competitività in affanno, la sostenibilità ne risulta obiettivamente difficile.
E qui c’entra anche un pochino la location; intendiamoci, non il quartiere, con la sua bella Tuscolana sulla quale altri locali prosperano, servitissima com’è dalla linea A della metropolitana; parliamo proprio di via dei Sulpici. Strada dalla reperibilità iperbolica, insieme a via dei Laterensi ed altre in zona risulta divisa in due o più tronconi assolutamente alieni tra loro, con una continuità di numerazione inintellegibile, frutto della sovrapposizione di urbanizzazioni successive tra loro in conflitto: nemmeno Google Maps accetta via dei Sulpici, 117 H, come indicato sul sito del ristorante. Un rebus ostico persino per gli abitanti della zona e, soprattutto in macchina, difficile da risolvere per chi vieni da fuori; al punto che siamo sicuri non esista abitante della zona che almeno una volta non si sia sentito chiedere da voci e occhi supplichevoli come arrivare alla mitica Locanda dei Girasoli. Se questo può essere un problema irrilevante per gli avventori determinati e pronti del sabato e della domenica, certo rende il ristorante invisibile al flusso anche un po’ casuale di quelli del resto della settimana.