Richard Feynman era un talento istrionico nello spiegare la fisica moderna, quella difficile. Affabulatore e suonatore di bongo, la sua scienza potente e creativa era un modo per raccontare la propria vita oltre che l’universo, fino al punto che le sue lezioni, all’università alla radio o alla tv, diventavano pièces teatrali, le sue pubblicazioni s’imponevano come visioni letterarie della fisica da Nobel che egli aveva letteralmente contribuito a costruire. Basta impegnarsi un po’ sulle Lectures on Physics, la trascrizione delle lezioni per le matricole del Caltech all’inizio degli anni ’60, per rendersene conto. Per questo l’unico modo per portare la teoria quantistica a teatro è farsi ispirare dalla sua figura di scienziato umorista. Ci prova al teatro del Lido di Ostia il 2 e 3 marzo 2014 Andrea Brunello, attore professionista con studi e titoli americani di fisica e matematica. La congettura scientifica che più di tutte implica conclusioni magicamente paradossali, l’esperimento delle due fenditure, il gatto di Schrödinger, la probabilità non nulla che anche l”impossibile possa accadere, l’Entanglement, gli universi paralleli; tante meravigliose scintille in quel cestino di esistenze incerte ma probabili che è la parola teatrale. Accompagnato dalla chitarra elettrica di Enrico Merlin, Il principio dell’incertezza, dal progetto Jet Propulsion Theatre, in collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche dell’Università degli Studi di Trento. http://www.casadeiteatri.roma.it/events/il-principio-dellincertezza/
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