Marco Emmanuele presenta a Casa Vuota, fino al 31 dicembre 2020, Drawing Machine, la versione #8 di una serie che l’artista siciliano cura da un po’ di tempo. Una rete ininterrotta di assi metalliche, giunte con snodi a bullone, si articola per le stanze dell’appartamento di via Maia, presentando di quando in quando manici per le dita dei disegnatori. Una versione pervasiva delle macchine da disegno a controllo numerico collegate ad un software.
La novità sta nel fatto che quando i visitatori infilano le proprie mani nei manici, a guidare il disegno su carta non è un computer ma lo stesso Emmanuele, con i suoi movimenti in piano da esperto disegnatore e con i molto digitali “sì” e “no”, con cui a voce indica ai partecipanti rispettivamente quando abbassare o alzare la matita sul proprio foglio di carta.
Ecco un esempio
Il risultato è la riproduzione molteplice della medesima figura con più o meno accentuate differenze, fenomeno il cui interesse non sta tanto, come alcuni dicono, nella ormai abusata “connessione” tra vive sensibilità, quanto nella spontanea “resistenza” da esse opposta, una rivalsa dell’arbitrio, forse più sopito nei meccanismi della società digitale.
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