La tecnologia che ha connesso bit e atomi è cosa ormai antica. Stampanti 3D, fresatrici laser, macchine a controllo numerico, microprocessori a basso costo sono gli ultimi di una serie di raffinati strumenti che consentono a potenti software di ingegnerizzare qualsiasi oggetto, creare prototipi, e calibrare le quantità produttive alla richiesta del mercato. Ma non bastano per una nuova rivoluzione industriale; quello che occorreva, e se ne incominciano a vedere le premesse, è il trasferimento dell’intera filosofia digitale al mondo del design e della produzione. Condivisione, open source, personalizzazione del prodotto, conoscenza in rete – tutti concetti nati con il software informatico e con le tecnologie telematiche -, incominciano ad innervare la realtà produttiva con l’obiettivo di cambiare la massa di ciechi consumatori in schiere consapevoli e partecipi alla creazione delle cose che sono chiamati a comprare e consumare. I luoghi di questa rivoluzione esistono e ricordano quasi le abitazioni che i convertiti più ricchi mettevano a disposizione delle prime comunità cristiane per i loro riti. Si chiamano Fablab, e come quelle non potevano definirsi ancora chiese così queste vivono di un’atmosfera carbonara, informe e casuale come solo le cantine dell’avanguardia possono avere. Vi si possono trovare le attrezzature tecnologiche, si incontrano altri adepti, si imparano, si insegnano e si condividono le competenze, in attesa della scintilla dal rimescolio delle idee.
la rivista Wired di Febbraio 2014 ha fatto una lista di questi posti in Italia e anche Roma naturalmente ha i suoi. In prossimità del fatato quartiere Garbatella, a due passi da San Paolo e l’università Roma Tre c’è Roma Makers, dove ad esempio ti insegnano la programmazione di Arduino, i rudimenti di robotica e domotica, l’utilizzo delle stampanti in 3D e non si manca di coinvolgere i bambini.
A Unterwelt, Trastevere si pratica l’hackeraggio elettronico e si vedono strane invenzioni come il plotter verticale e un mini carrello per riprese cinematografiche stampato 3D.
Su via del Portonaccio vicino alla stazione Tiburtina troviamo Spqwork Fablab, diretta emanazione dello spazio di coworking. Infine la Fondazione Mondo Digitale, partnership tra il comune di Roma e alcune aziende digitali a via del Quadraro 102.
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