Il tracciato dell’Appia Antica, superstite, studiato, ricostruito negli ultimi anni, è ufficialmente candidato ad apparire nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Ieri, 10 gennaio 2023, presso la sede del Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano, i rappresentanti del Ministero della Cultura insieme ai delegati degli innumerevoli enti coinvolti – le Regioni Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, 12 Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere – hanno firmato il protocollo d’intesa per la candidatura del sito a Patrimonio dell’Umanità Unesco da inviare a Parigi.
Dopo l’impegno di ripristino, lavoro archeologico, valorizzazione e promozione turistica dell’Appia Antica da Roma a Brindisi preso dal Ministero a partire dal 2016 e concretizzatosi con il recente stanziamento di circa venti milioni di euro, la candidatura a Patrimonio dell’Umanità sancisce in proiezione internazionale il ruolo propulsore per che l’antica strada potrebbe avere per la cultura e l’economia dell’intero sud Italia. Come il dossier della candidatura (da sottoporre al vaglio preventivo del Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana UNESCO) pone in evidenza, il ruolo storicamente più importante della via romana, cioè quello di collegamento tra civiltà, primo stabile asse tra oriente e occidente, potrebbe rendersi ancora attuale nel suo valore simbolico e culturale, facendo da volano per il turismo delle aree montane interne. Senza tacere che non pochi pensano alla capacità turisticamente attrattiva di un cammino di oltre 900 km (compresa la variante Traianea) da sviluppare in un’ottica simile a quella di Santiago de Compostela.
Giovanni dice
Magnifica e lungimirante iniziativa
di grande valore culturale archeologico e storico unita al fascino di luoghi storico naturalistici incontaminati.