Nel numero di luglio 2022 della rivista cartacea ma anche online, National Geographic dedica un reportage di 18 pagine all’Appia Antica. L’autrice, Nina Strochlic, insieme al fotografo videomaker Andrea Frazzetta, ripercorre il medesimo cammino fatto nel 2015, durato due mesi, dallo scrittore Paolo Rumiz in compagnia dell’esperto camminatore Riccardo Carnovalini allo scopo di ricostruire il tracciato perduto dell’Appia Antica da Roma a Brindisi.
Un’impresa in certi tratti riuscita, in altri incerta, in altri ancora senza speranza, nonostante Carnovalini fosse ricorso a ogni mezzo, mappe militari, mappe antiche, immagini satellitari, vecchia documentazione, sentieri di pastori, ma anche studi su materiali da costruzione ecc. per riprodurre sul suo ricevitore Gps un percorso storicamente attendibile, o almeno, di esso, alcune varianti probabili.
Impresa che tuttavia ha avuto il merito di ispirare il mastodontico progetto di valorizzazione storico, archeologico, paesaggistico e turistico del tracciato, partito con il recente stanziamento di 20 milioni di euro da parte dello Stato.
Con uno stile frizzante, a volte acutamente irridente, il racconto esordisce all’interno del McDonald’s di Frattocchie, poco fuori il Grande Raccordo Anulare, il ristorante che all’inaugurazione si era fatto carico di valorizzare (come peraltro la legge prevede) il tratto di basolato dell’Appia rinvenuto durante la fondazione, con due scheletri incastonati ai lati, oggi visitabile anche senza dover necessariamente pranzare.
Continua poi come un viaggio a tappe, Benevento, Passo di Mirabella, Mesagna, siti archeologici, strisce di asfalto, cavalcavia, fattorie, piccole fabbriche, campi di grano e paesini con i resti dell’antica strada ingoiati dalle case, via via fino a Brindisi; ma prosegue al tempo stesso come un’immersione nei mille modi con i quali, a volte l’uomo, a volte la natura, hanno obliterato l’arteria, a suo tempo motore pulsante della potenza politica, militare ed economica di Roma.
Il miraggio, che il reportage legge in tralice nel rinnovato interesse delle istituzioni, è quello che l’Appia Antica, una volta più o meno disseppellita, possa fare concorrenza, per numero di turisti e capacità di sviluppo economico, al cammino di Santiago di Compostela (intorno ai 300.000 pellegrini l’anno, due milioni di visitatori a Santiago). Un sogno che per continuare, dato il numero di scavi da portare a termine, siti da bonificare e servizi da creare, ha bisogno sicuramente di un impegno finanziario superiore.
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