La linea tramviaria che collegava il centro a Cinecittà prima della Metro A, sin dagli anni ’30, per compensare la inevitabile caduta di tensione, dopo un po’ di km si rialimentava all’altezza dell’attuale incrocio tra via Tuscolana e via Lucio Sestio presso l’apposito edificio di sottostazione elettrica. Quell’edificio esiste ancora, abbandonato, invisibile da decenni in mezzo ai palazzoni di edilizia popolare, e fa lo stesso effetto di un cardo in mezzo alla gramigna dominante in un campo coltivato anni prima a carciofi e poi abbandonato. Un architettura fino all’incoerenza prodiga di spazio e decorazione, avulsa dalla edilizia intensiva che avrebbe servito il popolo senza casa dagli anni ’60 in poi. Dal 2008, nonostante l’Atac cerchi di venderlo, un collettivo di donne provenienti dalle lotte per la casa, con il nome di Lucha y Siesta, la occupano, ripuliscono, abbelliscono e ne fanno un centro di aiuto e accoglienza, dando un tetto ad altre donne, molte volte con figli piccoli, che non ce l’hanno più.
Poi, coscienti del intima corrente che si stabilisce tra riscatto e cultura, organizzano attività di promozione culturale aperte anche al quartiere. Biblioteca, corsi di sartoria e italiano per straniere. corsi di danza, orto, mercato di artigianato artistico e cineforum. Proprio il cineforum vi segnaliamo, con titoli interessanti da vedere all’aperto.
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