Arriva tra il 14 e il 16 ottobre l’edizione 2016 di Maker Faire, per la prima volta quest’anno – dopo l’esperienza dei suoi oltre 100.000 visitatori in tre giorni dell’edizione passata – negli ampi capannoni della Nuova Fiera di Roma.
Il più grande evento europeo dedicato all’innovazione, alla tecnologia e al movimento dei makers, è un portobello in cui grandi e piccole aziende, artigiani digitali, inventori in erba, scuole e università vanno a far vedere le loro invenzioni, ma soprattutto a mostrare come si può cambiare il sistema economico-produttivo e rendere migliore la vita di tutti confidando attivamente nella “sensorizzazione” e digitalizzazione di sempre maggiori porzioni di realtà (es.: robotica, internet delle cose, stampa 3D, ecc.), nella potenza di connessione della Rete, e nella sintesi tra esse in una mitica forma di auto-imprenditorialità condivisa.
L’impressione ormai è che idee, creatività e molti, moltissimi dati, possano partire da chiunque, scorrano veloci e fluidi e arrivino a chiunque, con sempre meno mediazioni e scarti temporali, e che questo possa originare in futuro competenze capillarmente diffuse, produzione più democratica, maggiore iniziativa economica dal basso, ricchezza più distribuita e quindi libertà tout court. In effetti se, per fare degli esempi, un artigiano può creare in proprio il suo prototipo, un agricoltore può farsi dire dalle proprie piante quando e di quanta acqua hanno bisogno, un’impresa può a costi contenuti automatizzare processi, riciclare materiali, produrre energia rinnovabile; se la domotica può controllare ogni aspetto della vita in casa liberando spazi e rendendo disponibile più tempo, insomma, se tantissimi altri casi come questi sono possibili, allora non c’è che da aspettare fiduciosi. Al momento infatti nel mondo sembra che ad approfittarne sul serio siano solo pochi, grandi colossi. I mille eventi e novità di Maker Faire 2016 sul sito http://www.makerfairerome.eu/it/
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