Da qualche settimana gira su internet una mappa della rete viaria dell’Impero Romano, più o meno come era nel II secolo d.C., convertita nella grafica oggi universalmente utilizzata per le mappe della metropolitana. Sasha Trubetskoy, l’autore, è un giovane geografo e data manager, ricercatore della University of Chicago, che nel tempo libero crea mappe di vario genere da viralizzare su internet. Abolire linee curve, ridurre tutti angoli a 45° o 90°, e cancellare il mondo brulicante in superficie, insomma l’idea di Harry Back applicata ad uno dei più importanti strumenti di dominio militare, politico ed economico mai messi in piedi.
Mancano i fiumi navigabili e le rotte marittime, tratte ad Alta Velocità dell’antichità in grado di accorciare di settimane i tempi di percorrenza; i nodi sono gli insediamenti e le città, a detta dell’autore, più importanti. In ogni caso l’esperimento può vantare solide basi in progetti sulla viabilità dell’Impero Romano scientificamente più documentati: Pelagios, una cummunity opera della Andrew W. Mellon Foundation, che mette a disposizione risorse e strumenti per la conoscenza di alcuni periodi storici; e Orbis, un’iniziativa interattiva della Stanford University sulla viabilità dell’Impero Romano, in grado di fornire i tempi e costi di percorrenza degli itinerari a seconda dei mezzi di trasporto utilizzati all’epoca, e – ancora più stuzzicante -, inserito un punto di partenza, può elencare tutte le destinazioni raggiungibili in un dato tempo. Non sfugge dal punto di vista dell’analisi storica la sottigliezza insita nel poter valutare gli effetti della maggiore o minore fluidità delle vie di comunicazione a prescindere dalle distanze.
Trubetskoy cita anche una fonte antica, l’Itinerario Antonino, lista non cartografica di stazioni e distanze, il cui originale, risalente al III-IV secolo, è conservato presso nella Biblioteca di Palazzo Venezia a Roma. Per completezza aggiungiamo il più illustre esempio di cartografia riferito alle strade dell’Impero: La Tabula Peutingeriana, una copia medievale di uno stradario romano, anche esso risalente forse al III-IV secolo, ma basato forse sugli itinerari militari augustei, conservato nell’ex biblioteca delle carte imperiali di Vienna (http://www.omnesviae.org/it/);.
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