A Pochi passi dalla via Tuscolana e dal Quadraro rastrellato dai nazisti nel ’44, difesa dall’assalto in ordine sparso dell’edilizia popolare solo da piazza dei Tribuni – la quale peraltro nell’aspetto segue il destino del mercato fatiscente sopra insediato – un incongrua collinetta recintata, coperta di erbacce e conifere. Qui qualcuno importante, vicino alla famiglia imperiale – ma non lo stesso Settimio Severo come aveva fatto pensare il ritrovamento nel ‘500 di un sarcofago oggi ai Musei Capitolini, con il coperchio adorno di sculture distese alla maniera etrusca, indentificate con l’imperatore e sua madre -, qualcuno senza problemi di mezzi e denaro, nel primo quarto del III secolo d.c., o forse addirittura nel II, ha pensato di farsi tumulare, senza il sospetto dei futuri insulti che la zona avrebbe subito poco meno di 2000 anni dopo. Un corridoio lungo 21 metri porta alla camera sepolcrale di forma circolare dal diametro di 10, chiusa con una volta a botte, il tutto perfettamente consono al culto della personalità che la classe dirigente imperiale aveva abbondantemente assimilato dall’oriente conquistato.
Normalmente chiuso al pubblico come alla mente della maggior parte dei passanti, nell’ambito delle visite guidate organizzate dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, lo si potrà visitare in alcune date fino a settembre, insieme ad altri monumenti, anche essi normalmente sbarrati al pubblico e alla mente. l’intero programma su http://www.sovraintendenzaroma.it/cosa_facciamo/attivita_sul_territorio/didattica/roma_segreta_dalla_a_alla_z.
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