Domani la palazzina di via del Pasquino 9, posta in uno degli isolati che separa piazza Navona da corso Vittorio Emanuele, con i suoi cinque piani farà da palcoscenico per una esposizione collettiva di 21 artisti di varia estrazione e linguaggio che durerà solamente 12 ore. Allo scadere cominceranno i lavori di ristrutturazione come apartment house, un esclusivo albergo di appartamenti per brevi periodi al servizio di turisti esigenti. Tra gli altri Davide D’Elia, teorizzatore della natura come produttrice di arte e in quanto tale coltivatore di muffe da esposizione, e lo street artist americano di origine indiana Aakash Nihalani che con nastri adesivi colorati e padronanza dei giochi prospettici crea magiche visioni. Con l’espansione di internet la vecchia profezia dell’arte in tutto e dappertutto appare sempre più verosimile e il marchio di autenticità disinteressata ed onestà che essa arte ancora possiede (le convinzioni museali e culturali sono le più difficili da estirpare) si spende sempre più in un circuito di mecenatismo pubblicitario. Non si tengono fuori le nuove correnti artistiche meno integrate come la street art; si pensi in proposito a molte pubblicità televisive commissionate da grandi multinazionali del petrolio. Si può credere che sia meglio questo mecenatismo che niente. https://www.facebook.com/events/1467692680115425/?fref=ts
Lascia un commento