La Fondazione Roma Museo porta a Palazzo Sciarra parte della vasta collezione di dipinti ad olio, fotografie e l’intera collezione delle 323 copertine del The Saturday Evening Post che costituiscono il patrimonio del Norman Rockwell Museum di Stockbridge nel Massachusetts. Per la prima volta in Italia una retrospettiva per conoscere il più importante ed influente illustratore americano di riviste popolari che nell’arco di tempo tra il 1913 e il 1978, anno della morte, ha fermato nelle immagini di copertina le storie americane che dovevano in un attimo catturare l’attenzione dei passanti ed indurli all’acquisto del giornale. Insomma una versione statunitense di quello che hanno rappresentato un Achille Beltrame, anzi meglio, un Walter Molino per la Domenica del Corriere, con in più il piglio grafico per la definizione e l’attenzione ossessiva ai particolari di un primitivo fiammingo, e con la fede smisurata e progressista nella bontà della società che doveva rappresentare, quella americana, persino quando metteva in risalto qualcuna delle tante sue contraddizioni. Norman Rockwell ritraeva generalmente a partire da fotografie di scene da lui stesso organizzate in studio con il o i personaggi principali, e poi via via disegnando le arricchiva di sfondi, ambientazioni, oggetti ed altre comparse. La cura minuziosa del particolare, il tono luminescente, la definizione maniacale delle figure, insieme alla scelta di attenersi ad una lista definita di caratteri, decorati di compostezza e quando possibile di un paternale umorismo, gli hanno permesso di rassicurare gli americani ad ogni uscita dei giornale amato, anche nei momenti peggiori (si pensi alla crisi del ’29, e alle guerre con gli americani nel mondo); tanto poi tutto sarebbe andato per il meglio perché loro vivevano nel paese dei valori e della libertà.
Non perdere mai la speranza: un sogno infantile che oggi non possiamo permetterci perché nessuno lo può più accordare. http://www.mostrarockwellroma.it/
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