140000 alle 20:00, 250000 persone in giro fino a notte fonda, un kilometro di fila e 3200 persone alle Scuderie del Quirinale per Vermeer , 12.300 i visitatori per l’Ottava Giornata del Contemporaneo organizzata da Amaci, 5000 all’Ara Pacis, 4200 a Palazzo Barberini, 6500 ai Musei Capitolini; tutto in poche ore, un successone per il Comune e per gli organizzatori: se bastassero questi numeri e non fossero necessari anche quelli riguardanti chi ha realmente visto qualcosa, ascoltato un concerto, goduto di un’opera d’arte. Per esperienza diretta molti di meno, forse nessuno. Siamo stati alla Casa del Jazz, serata dedicata al ricordo del Folk Studio con Renzo Arbore, e ci rimarrà sulla pelle soltanto il parcheggio inesistente, la gente fuori sul prato, un triste schermo che malamente riproduce l’evento dentro; e questo dopo interminabili incolonnamenti in macchina, calca, smog. Ci chiediamo a cosa possa servire una tale follia: alla cultura no di certo.
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