Strumenti di conteggio e di calcolo nel loro sviluppo storico, exhibit e giochi interrativi, numeri notevoli e grandi matematici per dimostrare quanta matematica ha attraversato la storia dell’uomo per andare a finire in ogni istante delle nostre inconsapevoli vite. “Numeri, Tutto quello che conta da zero a infinito” – la prima grande mostra a Roma dedicata ai numeri e alla matematica – vuole così dare impulso, neanche tanto velatamente, alla cura dell’allergia per la materia che gran parte degli italiani da sempre sviluppa tra i banchi di scuola. Si può fare a meno di interessarsi ai numeri, ma questa libertà può essere dannosa quanto voler ignorare di avere una malattia evitando di sottoporsi agli esami necessari. I numeri sono un veleno che corre rapido nel sangue, un veleno non mortale ma che lentamente, con continuità cambia le nostre esistenze; si pensi, solo per fare l’esempio più attuale, con quanta matematica insidiosa, manipolatrice interagiamo ogni volta che navighiamo su internet.
La forza operativa della matematica, il ruolo applicativo nel progresso tecnologico e scientifico, in certi casi magico se non mistico, strettamente discende dall’astuzia, da una malevole furbizia, a volte dalla manipolazione illusionistica dell’induzione, della regolarità, della formula e riesce a rendere concretamente trattabile, umanamente produttivo quanto per sua natura sfuggirebbe, come l’infinito grande, l’infinito piccolo, il caos, l’indistinto. La scienza astratta per eccellenza non si arrende mai e con uno scatto di fantasia, con una astrazione sempre più vertiginosa, supera ogni ostacolo scabroso: trova l’incommensurabile ed ecco gli irrazionali, cozza con la radice dei negativi ed ecco gli immaginari, e così via.
Un melodia locale, presente, apprezzabile dall’orecchio umano, che emerge da una indefinita distesa di suoni tutti uguali, quali i numeri effettivamente sono, comunque li si conteggi. Una presenza ipnotica che dal palcoscenico incanta l’uditorio più avvertito e – come nel caso della costosissima fisica delle particelle – detta a migliaia di menti brillanti cosa e dove si deve cercare, strenuamente, per decenni.
Ma questo potere, proprio perché frutto di una magia che pretende di dominare l’infinito, produce un incantesimo che una volta innescato va innanzi da sé e fa bellamente a meno del prestigiatore che l’ha evocato, perché infinito è il suo campo di azione. Possiamo continuare a subirne o goderne gli effetti senza necessariamente capire, conoscere nei dettagli il trucco. Possiamo comunicare con il computer senza assolutamente avere chiaro come e dove nascono le sue risposte.
Uno scollamento tra sapere e gestione del sapere del tutto moderno, sconosciuto ad esempio alle civiltà antiche che proprio non volevano avere a che fare con concetti indigeribili come zero, infinito, infinitesimo.
Per incominciare un percorso di salvezza recatevi al Palazzo delle Esposizioni fino al 31 maggio 2015. http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-numeri
Lascia un commento