La Fondazione Ugo Bordoni è uno storico ente senza fini di lucro fondato dalle Poste negli anni ’50 per fare ricerca nell’informatica e telecomunicazioni. In questa veste grandi risultati raggiunge, – tra gli altri nel suo ambito importanti studi sulle comunicazioni satellitari e sulle fibre ottiche – finché negli anni 2000 passa sotto il controllo del Ministero delle Attività Produttive, con un comitato di fondatori che raccoglie tutte le compagnie telefoniche nazionali, a partecipazione pubblica e privata. Ebbene, nuovi strani compiti le vengono affidati, a cominciare dalla gestione del Registro Pubblico delle Opposizioni, cioé a dire l’elenco di quelle persone che, pur essendo presenti sugli elenchi telefonici, non vogliono essere contattati dagli operatori di marketing telefonico. Ora ha prodotto, come attività di consulenza per gli enti pubblici, due piccolissime applicazioni apple e android per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma: due guide storico-archeologiche sull’Aventino e sul Testaccio, le quali integrano per i dispotivi mobile, quindi anche durante la visita reale, percorsi fisici e cronologici con testi, filmati, fotografie. Una guida in fondo tradizionale su supporto elettronico. Il che pone due interrogativi: uno, perchè non utilizzare le risorse per abbandonarsi organicamente in via definitiva alla realtà aumentata, evidentemente il futuro del turismo culturale oltre che la vita delle persone in città; due, perché debba esserci passaggio di fondi tra enti pubblici, benché minimi, per attività comunque espletabili, altrettanto gratuitamente per l’utente, da soggetti privati anche piccoli, che potrebbero farlo senza opacità con una normale gara?
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