Fino al 6 febbraio 2014 al Nuovo Cinema Aquila Sangue, film documento di Pippo Delbono, uomo di teatro non paragonabile a chiunque si possa oggi vedere sui palcoscenici, né tantomeno assimilabile a gruppi e correnti. Quanto meno nel senso delle finalità che il cinema, il teatro, lo spettacolo intendono raggiungere. In genere, oggi più di ieri, messa da parte la militanza, anche l’artista colto e profondo cerca di realizzare un prodotto ben confezionato e onesto, luccicante e patinato, che possa far ridere, emozionare, evadere, qualcosa che ci proietti fuori dallo stillicidio lento e corrosivo della realtà, dove ogni attimo rischia di essere di troppo. Un compitino soddisfacente e ben fatto da cui possiamo tenere le debite distanze e che possa farci esclamare che bel film, che bello spettacolo. Delbono come pochi altri si assume l’onere dell’autenticità oltre ogni possibile diverso criterio e arriva a mostrarci in maniera diretta quello che preferiremmo non guardare, da cui, anche incosciamente, stiamo alla larga. Sangue è in origine un progetto documentario sulla figura del brigatista rosso Giovanni Senzani, diversamente convertito nel momento in cui Delbono viene al corrente delle coincidenti gravi malattie di sua madre e della compagna di Senzani; le due donne di lì a poco moriranno entrambe.
Pedissequamente ripresa con il telefonino, la sofferenza per la fine della donna che lo ha generato e accudito, paragonata a quella per chi ha sostenuto il brigatista durante i suoi 23 anni di detenzione, trasforma il documentario in una disamina sul dolore e la morte degli anni di piombo prospetticamente diversa da quella che poteva scaturire dall’obiettivo puntato su uno dei suoi protagonisti. Nuovo Cinema Aquila
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