Il libro cartaceo potrebbe avere ancora un futuro. Ne è una dimostrazione Gilgamesh, l’epopea del re di Uruk, dedicato al mito sumero di Gilgamesh, il più antico racconto scritto che si conosca, testo di Alessandra Grimaldi, illustrazioni a china e acquerello di Laurie Elie e Forough Raihani ed audiolibro con la voce dell’attore Francesco Pannofino; ora anche in mostra al Palazzo delle Esposizioni fino al 9 febbraio 2014, con tavole, bozzetti, foto sulla lavorazione e addirittura gadget ispirati alla storia. In altre parole il libro di carta che conserva l’identità materiale e resiste alla svaporazione elettronica grazie alla sua trasformazione in evento, perno di una performance tentacolare che espande le sue suggestioni narrative oltre la lettura solitaria. Il libro stampato è un medium che ha avuto secoli a disposizione per conquistarsi lo statuto di oggetto, prescindendo dalle parole che contiene e dai concetti che veicola. Esiste un gusto del libro, la soddisfazione del prenderlo in mano, sfogliarlo, il godimento feticista di toccarlo e guardare le figure. Amplificare, socializzare questi aspetti può salvarlo dalla invasione di frasi in riga su uno schermo più o meno luminoso. http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-gilgamesh. Mostra ad ingresso libero inaugarata nell’ambito di Più libri più liberi 2013.
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