TomTom riceve sui satelliti i segnali dagli automobilisti possessori dell’apparecchietto, e cattura ogni loro posizione in una banca dati. Sceglie due posizioni su una strada, rileva i momenti successivi in cui la medesima automobile le occupa; stabilisce così il tempo occorsole per completare la distanza tra essi. E così per tutte le automobili che, durante la giornata, di lì passano, in tre fasce orarie stabilite: dal via libera della notte al ritorno a casa, nel traffico serale. Allo stesso modo fa per molte strade di 31 città europee, e può infine calcore la media dei tempi di percorrenza su ognuna di esse. Migliardi di coordinate, con un margine di errore di centimetri, vengono triturate per fornire il tasso di peggioramento del traffico (di quanto aumenta in percentuale il tempo necessario a percorrere una stessa via in momenti diversi della giornata) sulle strade delle città scelte; migliardi di nostri stare lì a quell’ora ci dicono che Roma (34%) è la città più trafficata d’italia, e la terza in Europa dopo Varsavia (42%) e Marsiglia (41%), per il primo trimestre del 2012. Dobbiamo crederci. Non so a Varsavia e Marsiglia, ma sulla Tuscolana ci sono ottime pasticcerie e pizzerie, negozi di elettronica con tutte le novità, e di abbigliamento alla moda, librerie e centri commerciali con ogni ben di Dio. Mi fermo spesso. E non ho il TomTom.
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