Se le ultime scoperte scientifiche vi risultano incomprensibili, se la ricerca prende strade per voi impervie, se i laboratori appaiono sigillati, lontani, impenetrabili, se non riuscite proprio a capire come la scienza possa avere una qualche influenza sulle nostre vite, allora è meglio portare al bar ricercatori e scienziati e ascoltarli spiegare il loro lavoro davanti a qualcosa da bere. Questo è “Pint o Science”, letteralmente pinta, boccale di scienza; un’idea venuta casualmente in Inghilterra a Michael Motskin e Praveen Paul, scienziati all’Imperial College di Londra, i quali, durante un evento del tipo “incontra i ricercatori”, portarono nel loro laboratorio alcuni malati di Parkinson, Alzheimer e sclerosi multipla, e notarono che i diretti, concreti destinatari del loro lavoro, con grande soddisfazione riuscivano a capire ed apprezzare una ricerca così importante per le loro vite. Quindi pensarono che la scienza dovesse rendersi disponibile per tutti e cominciarono ad organizzare conferenze nei pub.
Per la prima volta l’iniziativa è a Roma, nel quartiere San Lorenzo, in contemporanea con altre città italiane e straniere, il 18, 19 e 20 maggio 2015 e vede esperti che direttamente dal campo parleranno della vita di pipistrelli, anfibi, scimmie della foresta amazzonica, e ancora del rapporto rappresentativo tra cervello e corpo, di dinosauri, di velocità della luce; e poi di radiazioni, quelle emesse dai buchi neri come quelle di Fukushima, dei rapporti tra genoma umano e alimentazione, e di come la storia della scienza sembra procedere a colpi di eliminazioni di “inferenze ingannevoli”, come quella basata sull’assolutezza dei concetti di spazio e di tempo. Locations: pub Le Mura (via di Porta Labicana 24), Libreria Assaggi (via degli Etruschi, 4), The Odd Room (via dei Sabelli). Informazioni precise su http://pintofscience.it/eventi/roma-eventi/
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