Fissata per i cinque giorni che vanno dal 4 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur “Più libri più liberi”, la più importante esposizione italiana per i soggetti imprenditoriali impegnati nella piccola e media editoria, ormai diventato un focolare di incontri, discussioni e dibattiti per scrittori, autori ed intellettuali che fanno ancora oggi della scrittura, nelle sue svariate espressioni – saggio, racconto, romanzo ma anche fumetto, graphic novel, libro illustrato – il mezzo principale di comunicazione delle idee. Un’occasione in cui, letteralmente circondati, si direbbe minacciati dalla carta stampata – qui nella sua espressione più avanguardista, quella non compromessa da best sellers e dalle copie vendute a milioni – si può tentare di ridefinire la funzione materiale del libro, oggi che la cultura, le idee e le informazioni si trasmettono in modo virale, cioè come una malattia, attraverso la rete immateriale. Questo potrebbe essere il luogo adatto per annunciare la scoperta che insomma il libro non ha più nulla a che fare con la trasmissione del sapere, della bellezza o della varia umanità che esprimono i popoli e le persone, e che ha incominciato a significare, e quindi a comunicare e a vendere, solo sé stesso; un insieme di fogli scritti o disegnati, bene o male rilegati, che rende bene l’immagine di qualcosa di statico, fermo, pesante, un problema in viaggio e durante i traslochi; che nelle biblioteche, nelle librerie, in casa occupa chilometri di mensole, le più alte irraggiungibili da anni, in doppia e tripla fila, impilati, coricati, tracimanti, dimenticati, ma sempre lì immobili a illuderci che le parole siano meno sguscianti e più durature di quanto oggi ci appaiano. http://www.piulibripiuliberi.it/menu2009/HOME.aspx
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