Dal 6 al 10 dicembre circa 500 editori piccoli e medi del ricchissimo panorama italiano si presentano ed espongono le loro novità editoriali a Più libri Più liberi, il più grande appuntamento in Italia dedicato all’universo del libro, la fiera totale a disposizione delle piccole, a volte piccolissime realtà imprenditoriali che i libri li stampano, e dei professionisti del mercato editoriale, dalle tipografie alle agenzie letterarie, ai distributori, alle librerie; dagli scrittori a qualunque titolo ai disegnatori, traduttori, grafici, fumettisti e quant’altro; insomma tutti i protagonisti del mercato della lettura, della carta rilegata e dell’editoria elettronica per cinque giorni si riuniscono a Roma per partecipare a quasi 600 eventi, tra conferenze di settore, incontri con autori, letture, proiezioni e performance musicali, con la significativa presenza della Rai che mette a disposizione il suo peso per la manifestazione come media partner e principale promotore (http://www.plpl.it/eventi/).
Alla sua sedicesima edizione l’evento organizzato dall’Associazione Italiana Editori si va confermando, forse insieme solo alla Fiera del Libro di Torino, la più grande opportunità in Italia per la parola scritta e l’industria editoriale, e tra le quattro/cinque kermesse culturali di livello del nostro Paese in cui, per farla breve, gli stati generali della cultura si riuniscono per sancire a cosa pensare e come pensarlo.
Eppure – poche volte succede – il contenuto, una così importante manifestazione, in questo caso rischia di essere oscurato dal contenitore, il Roma Convention Center, la celeberrima Nuvola di Fuksas all’Eur. Fatte salve alcune convention settoriali, Più libri più liberi è la prima manifestazione che porta il grande pubblico generalista dentro il centro congressi più discusso e tribolato della storia dell’architettura mondiale. Il simbolo urbanistico della rinascita di Roma dopo i decenni di palude (qui i numeri della Nuvola), in quella palude sembra esserci nato e non accenna a volerne uscire. Diciassette anni dalla proclamazione del progetto vincitore e 467 lievitatissimi milioni di euro (Sole 24 Ore) non sono ancora bastati a chiudere controversie legali, errori, interventi della Corte dei Conti, costi fuori controllo e polemiche sul reale valore economico ed estetico per la città. Una visita però vale la pena.
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