Cominciamo dalla più ricca, Superbarocco, Arte a Genova da Rubens a Magnasco (26 marzo-3 luglio 2022, Scuderie del Quirinale), dove “Superba” in “Superbarocco” è appunto la capitale ligure, ripresa nei 150 anni (1600-1750) tra i suoi più rilucenti per ricchezza e potenza, sul mare come nei forzieri delle famiglie emergenti. Dopo essere diventata con Andrea Doria, a partire dal cinquecento, ago della bilancia a favore degli eserciti imperiali di Carlo V, la città prosegue la sua ascesa come repubblica di banchieri e finanziatori, e non tra i meno importanti per le sorti delle potenze europee. Le immense risorse che confluiscono nella città rivierasca si trasformano tra il ‘600 e il ‘700 nello sfarzo di nuovi palazzi e in committenze per artisti di fama internazionale come Rubens, Van Dyck, Grechetto.
Hostia. Pier Paolo Pasolini (Terme di Diocleziano, 13 aprile-12 giugno 2022). Tutto parte da Pier Paolo Pasolini, o meglio, dalla sua morte violenta. Da un dipinto di Nicola Verlato che, con il modo suo proprio tra manierista e barocco, ritrae il poeta in caduta libera tra le figure in posa austera della sua biografia; ma anche dall’idea del medesimo artista di realizzare un mausoleo ad Ostia, sul luogo dell’assassinio. Il trapasso come mitografia del corpo del poeta, sua opera d’arte finale, per interposta persona.
La mostra che non ti aspetti a Palazzo Barberini. Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo (Palazzo Barberini, 25 aprile-25 settembre 2022) è andare a curiosare nel novecentesco cantiere-laboratorio della Disney, scoprire bozzetti, schizzi e progetti degli innumerevoli artisti che hanno rese visibili le favole tradizionali per il cinema di animazione, definendone le immagini guida per intere generazioni, al punto che per tutti Biancaneve è senza dubbio la garbata ragazzina tra i nanetti del film del 1937.
La figura fondante della fotografia italiana del novecento, Gianni Berengo Gardin, o quanto meno l’occhio principale sulla storia, sulla società, sull’umanità di tutto un secolo. Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere, (Maxxi, 4 maggio-18 settembre 2022) in 150 pezzi esemplifica la fotografia come documento assoluto, autentico, senza mediazione, della realtà, là dove e nell’istante in cui, si badi, la realtà diventa significativa, emblematica, dall’industria ai manicomi, agli zingari fino alla gente comune nelle piazze o sul treno.
Infine un dittico a Palazzo Bonaparte. Bill Viola. Icons of Light (Palazzo Bonaparte, 5 marzo-26 giugno). Bill Viola, universalmente riconosciuto come il più importante rappresentante della video-arte, ha condensato nelle sue opere grandi temi quali il rapporto tra uomo e natura con le suggestioni dell’arte del passato. JAGO. The Exhibition (Palazzo Bonaparte, 13 marzo-3 luglio 2022). Jago, ovvero la rinascita prepotente della scultura via social network. Il talento innegabile nel modellare il marmo mostrando in tempo reale il processo creativo, a cominciare dalla scelta della pietra.
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