Roma non è solo il centro ma anche interi paesini o paesoni alle uscite del grande raccordo anulare e di fianco ad un centro commerciale sempre più grande. Se n’erano accorti gli ammnistratori degli anni 2000; Veltroni in particolar modo avviò un programma di riqualificazione delle periferie con i finanziamenti della Regione e del Comune che prevedesse teatro, arte, cultura, corsi, mostre, cittadinanza partecipata, partendo dalla proposta attiva delle persone che abitano la periferia. Ebbene, pochi tra gli interventi previsti dal progetto, all’oggi, tranne che per l’acquisizione dei lotti da riqualificare, è giunto a compimento. Tra i pochi vi proponiamo il Centro Culturale Elsa Morante nel quartiere Laurentino, un posto che a prima vista solo lontanamente ricorda gli scrittori a cui sono intitolate le sue strade; vi invitiamo a dare un’occhiata al suo programma di novembre. Un posto esemplificativo per parlare di equilibrio tra la desertificazione umana dell’edilizia alveare votata al commercio dei megacentri, e intervento pubblico coraggioso.
Perché un blog che dovrebbe invogliare turisti, culturali, business e studio, a venire a Roma con l’unicità della sua storia, con lo scintillio dei ricchi eventi, dovrebbe proporre un deviazione in periferia? forse perché una città come Roma deriva la sua unicità anche per come riesce a risolvere i suoi problemi. Turismo, cultura e spettacolo è anche andare ad impicciarsi della città contemporanea che si rinnova e trova per questo le sue risorse, creative e finanziarie.
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