Per quattro giorni a partire da 13 aprile ritorna l’appuntamento annuale di Q44 Festival della Memoria e della Resistenza al Quadraro, con il quale il territorio, le associazioni e i pubblici presidi rievocano lo storico rastrellamento nazi-fascista del Quadraro. Incontri, eventi artistici, musicali e teatrali, allo scopo di tenere viva la memoria di uno degli episodi centrali della Resistenza a Roma – tra l’altro valso al quartiere, caso unico in Italia, la Medaglia d’Oro al Merito Civile – fino alla tradizionale deposizione di una corona ai caduti presso il monumento di Piazza dei Tribuni, il giorno 17. Il programma completo su https://q44alquadraro.wordpress.com/2018/04/01/q44-2018/#more-80
La medaglia e il sostegno della società civile locale sono acquisite. Ma pur con un bilancio di circa 2000 arrestati, più dei rastrellati del Ghetto, e 947 deportati in Germania dei quali circa metà non sopravvissuti (più di quelli delle Fosse Ardeatine) – due eventi, il Ghetto e le Fosse, giustamente ben saldi nella memoria collettiva – il rastrellamento del Quadraro non ha mai goduto di un sufficiente tributo di memoria, sia in termini di partecipazione di autorità nazionali alle commemorazioni, che in termini di menzioni nei testi scolastici ed esposizione mediatica. Nonostante il “Nido di Vespe”, spettacolo teatrale dal 2010 itinerante, basato sulle testimonianze di familiari e sopravvissuti, e il video-appello dell’Associazione Q44 nel 2013, si ha l’impressione che questo evento storico di incontestabile importanza per qualche ragione non abbia mai incrociato la sensibilità dei segmenti “giusti” della società e della cultura italiane.
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