Restauro in tempo reale e davanti al pubblico, sia visitatori del museo, che navigatori del cyberspazio tramite webcam, alla Galleria Doria Pamphilj, forse la più ricca collezione privata di Roma con i suoi Jacopo Tintoretto, Tiziano, Raffaello Sanzio, Correggio, Caravaggio, Guercino, Gian Lorenzo Bernini, Parmigianino, Gaspard Dughet, Jan Brueghel il Vecchio, Velázquez. Modalità non casuale per una museo a conduzione privata. I discendenti per metà inglesi della nobile famiglia hanno capito l’evento contenuto in ogni cosa succeda nel palazzo al centro di Roma che loro stessi abitano. Se le tubazioni dell’inquilino di sopra perdono e l’acqua infiltra le nostre pareti, quadri, arredi, L’unica cosa che ci viene in mente è di chiedergli i danni, e nel caso non fossimo in buoni rapporti, di fargli scrivere dal nostro avvocato. A palazzo Doria Pamphilj l’umidità del soffitto della sala Aldobrandini penetra gli assi del tavolato che sostiene la tela monumentale de La Deposizione della Croce di Giorgio Vasari, le imbarca provocando movimenti della tela sopra montata, con conseguenti scrostamento del dipinto in più punti. Gli inquilini, per niente scoraggiati, tracciano nella loro mente fin dal primo momento un progetto di marketing restaurativo che coinvolge studiosi, associazioni, media e internet. Già che ci sono, per rendere la cosa più appetibile al pubblico, coinvolgono nell’intervento due Caravaggio, uno giovanile, sicuramente attribuito, Maddalena Penitente con i colori da ravvivare, e un San Giovanni Battista non importa se copia di ignoto, che non ha bisogno di restauro, ma ci siamo e lo spolveriamo. Diffuse informazioni sul sito del Ministero dei Beni Culturali.
Lascia un commento