Dopo anni di lavori finanziati dal fondo Arcus sotto il controllo della Sopraintendenza, apre al pubblico, anche se solo in parte, la Basilica pagana di Porta Maggiore, limitatamente alla I e alla IV domenica di ogni mese, dalle 10 alle 12 per i gruppi e dalle 11 per chi si presenta da solo (massimo 6 persone per volta), naturalmente sempre con prenotazione obbligatoria, data la natura del sito. Da subito una singolare presenza, indecifrabile sin dal suo fortunoso ritrovamento nel 1917 durante gli scavi per la costruzione della ferrovia per Cassino, questo antro ipogeo posto a 9 metri sotto il livello della via Prenestina ha fatto discutere sulla sua origine e sulla sua funzione ferratissimi studiosi, tra i quali il mitico Jerome Carcopino; interpretazioni sostanzialmente oscillanti tra edificio per il culto neopitagorico di epoca neroniana e tomba aristocratica di epoca augustea, ma in ogni caso concordi nel riferire il manufatto a più fasi costruttive nella prima metà del I secolo d.C. e come ambito di committenza a uno dei Lucio Statilio Tauro che si sono succeduti in importanti incarichi alla corte degli imperatori.
Singolare anche la tecnica costruttiva che pare sia consistita nello scavare prima le fosse per la gettata di calcestruzzo dei pilastri e solo in un secondo momento nella movimentazione del terreno intorno ad essi, in una sorta di fantasiosa dinamica architettonica al negativo.
Scesi da una rampa ricavata sul lato sinistro della Prenestina, non quello originale ancora inesplorato, si accede ad una vestibilo quadrangolare e quindi alla basilica vera e propria costituita da tre navate separate da due file di tre pilastri ciascuna, quella centrale terminante in un abside; alle pareti affreschi e, sopratutto all’interno dell’aula basilicale, riquadri con scene mitiche figurate a stucco, tra le quali nell’abside, rarissima nell’iconografia antica, quella di Saffo che si butta dalla rupe Leucade dopo aver disperatamente amato il giovane Faone.
A terra un pavimento a mosaico con tessere bianche e nere. Molti i materiali trafugati e molti i danni subiti nel tempo; per questo si rende necessaria la prosecuzioni dei lavori di restauro nelle navate, le quali potranno essere per questo guardate solo dal vestibolo. Per prenotare chiamare il numero 06 39967700. http://archeoroma.beniculturali.it/siti-archeologici/basilica-sotterranea-porta-maggiore
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