Grazie al finanziamento della lontana Repubblica dell’Azerbaigian, le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, insieme al Mausoleo di Sant’Elena, sulla via Casilina all’altezza del quartiere di Tor Pignattara, dalla domenica delle Palme 2014, tutti i sabati e domeniche saranno aperte al pubblico. Dopo un lungo restauro condotto dalla Pontificia Commissione di archeologia Sacra e dalla Soprintendenza per i Beni archeologici di Roma, un pezzo della Roma dei primi cristiani, un sito importante anche conoscere l’impulso che l’imperatore Costantino e la sua famiglia hanno impresso al passaggio dall’universo pagano all’era cristiana, viene restituito al pubblico. Le Catacombe, terze per estensione a Roma, insieme al soprastante Mausoleo che Costantino aveva assegnato alla sepoltura della madre (il meraviglioso sarcofago di porfido istoriato trovato in loco è ai Musei Vaticani), trascurate e inaccessibili per molto tempo, restituiscono quasi la totalità dei 18000 metri quadri di cubicoli e affreschi in gran parte del III e IV secolo, a testimonianza della fede delle prime comunità cristiane. All’interno della chiesa costruita nel ‘600, tra le mura circolari del Mausoleo, la Sopraintendenza archeologica di Roma espone circa 200 reperti trovati nei dintorni, soprattutto in riferimento alle stele del cimitero degli Equites Singulares, la guardia a cavallo dell’imperatore, che Costantino distrusse per punire la loro scelta di parteggiare per Massenzio durante la battaglia di Ponte Milvio.
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